01 dicembre 2011

Il "rascasuelos"

Cosa significa "avere un progetto di vita"?
Significa sapere chi siamo, a che punto siamo della nostra crescita... e sognare un futuro ancora migliore. Sognare con un progetto vuol dire dare spazio alla fantasia... e restare ben ancorati alla concretezza. Concretezza vuol dire unire la riflessione all'entusiasmo... volare alto, ma saper anche restare coi piedi ben piantati a terra. 
Per costruire un progetto di vita serio occorre confrontarsi con gli altri e coi valori in cui crediamo. Usare la nostra testa, ma senza rinunciare a consigli preziosi.

L'articolo che segue può essere una metafora del "progetto di vita".

È una delle megalopoli più grandi del pianeta: 24 milioni di abitanti, se si considera tutta la superficie periferica. Più che una ragnatela urbana, Città del Messico è un colorato e caotico groviglio di quartieri, appesantito da un traffico insostenibile. Nel centro storico non c’è più spazio: non si può costruire e nemmeno abbattere l’antico. Migliaia di palazzi sono protetti.
E siccome i grattacieli nella zona storica sono vietati, c’è chi ha pensato di ribaltare i fattori. Lo hanno ribattezzato “rascasuelos”, ovvero grattasuolo: un’altissima torre, ma a testa in giù, conficcata nella terra. Lo studio Bunker Arquitectura ha pensato che se è impossibile costruire verso l'alto, non così verso il basso. Così ha progettato una piramide rovesciata, che penetra nel sottosuolo di Città del Messico e che può essere abitata da un migliaio di persone. La localizzazione scelta per l'ipotetica costruzione non potrebbe essere più simbolica: lo Zócalo, la grande piazza su cui si affacciano gli edifici del potere politico e religioso, il Palacio Nacional, la Cattedrale, il Palazzo del Comune. La grande piazza non cambierebbe il suo aspetto, dato che la piramide penetrerebbe nel sottosuolo; semplicemente costituirebbe la base di 240 metri per 240, da cui la piramide rovesciata scenderebbe verso il basso; e avrebbe un pavimento trasparente, diventando così il grande pozzo di luce che porterà l'illuminazione naturale fino all'ultimo piano della piramide, 300 metri più in basso.
Intorno a questo pozzo di luce si svilupperanno, nei primi 10 piani, quelli più vicini al livello della terra, servizi e spazi culturali (la stazione della metropolitana, alcuni musei, un centro culturale per i resti archeologici di Tenochitlán che verranno sicuramente trovati durante i lavori, un centro commerciale). Più giù ancora ci saranno varie centinaia di appartamenti, dotati della luce naturale proveniente dal pozzo di luce e di tutti i servizi garantiti dalle moderne tecnologie. E, agli ultimi dei 65 piani, ci saranno gli spazi per gli uffici. Il grattasuolo sarà dotato anche di impianti per il trattamento delle acque e dei rifiuti; nel pozzo di luce centrale, numerosi giardini garantiranno il ricambio dell'aria.
L’origine del disegno, in fondo, è un pezzo di storia messicana. Più che un grattacielo rovesciato, infatti, si tratterebbe di una piramide ribaltata: una struttura architettonica cara alle antiche civiltà degli aztechi e dei maya. Ma i materiali scelti sarebbero gli stessi delle torri ultramoderne: vetro e acciaio.
Il Messico è un'area sismica e nella memoria dei messicani è ancora presente il devastante terremoto che ha colpito la capitale nel 1985. Una costruzione sotterranea di questo tipo sarebbe sicura per i suoi abitanti, in quanto la forma a piramide resiste meglio alle pressioni delle forze laterali: i muri laterali funzionano come blocchi per sostenere la carica.
La costruzione del grattasuolo richiederebbe 5 anni e un investimento di circa 550 milioni di euro.

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